venerdì 13 agosto 2010

Una birra per il mio futuro

Si ho anche questo vizio di farmi pagare per scrivere delle cose. Si chiama giornalismo, brutta roba. Porta alla disoccupazione perenne e nella maggior parte dei casi allontana le fighe.

Siccome ho iniziato molto presto, 17 anni, adesso ho la pancia da pensionato, sono già disamorato del mestiere perchè è sei anni che faccio le stesse cose e ho tendenze omicide. Per non parlare di quella mia teoria secondo la quale se un giornalista non viene pagato almeno 10 cents a riga ha diritto a rivalersi sessualmente sul suo editore se femmina e viceversa.

Comunque è successo che un pomeriggio, un pò di anni fa, mi ha chiamato una radio per commentare Novese-Santhià, che è finita 0-0 e me la ricordo bene ancora adesso. Ovviamente ero contento come una Pasqua perchè da piccolo abbassavo il volume della tv per fare io la telecronaca e quando partite non ce n'erano finivo per inventarmele e andava a finire che la Viterbese vinceva la Coppa delle Coppe.

A cinque anni di distanza, dopo lunghi pomeriggi passati a saltare da un campo all'altro del Piemonte, ho deciso di giocarmi una posta un pò più alta pertanto ho stabilito che quest'anno finisco a fare qualcosa di diverso. Può darsi che mi ritroverò a commentare la Serie A o può darsi che passerò le mie domeniche pomeriggio a servire attempati clienti al bar mentre ascolto le partite per radio. Scommetiamoci una birra.

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