mercoledì 15 aprile 2009


...dov'è lo spirito? Quello che chiamerò "casa mia".
E' una lirica di una delle band più sottovalutate degli anni '90, sono i Timoria.
Il brano andò a Sanremo e credo di essere l'unico in Europa ad avercelo nel lettore Mp3.
Si addice terribilmente a quello che mi chiedo ogni giorno, e cioè quale cavolo è casa mia?
La chiassosa, ma ordinata magione di famiglia nell'Europa mediterranea o la fredda e temperata, ma felicemente silenziosa stanza a Goteborg?
E qual'è il posto dove ho veramente voglia di passare il mio tempo?
La provincia è sempre la provincia, noiosa e priva di sbocchi.
Però nella provincia ci sono le persone più fantasiose, enigmatiche e calorose che potessi incontrare. Ci sono gli amici, c'è la band, c'è la Pasquetta, c'è la solita pizzeria, il solito aperitivo: cose delle quali non si può fare a meno.
Goteborg è fatta su misura per me. La grande città che, tuttavia, non ti rompe le palle con i ritmi terrificanti della metropoli.
Il problema rimane sempre quello di essere tutti più o meno di passaggio, per cui una volta finita l'esperienza si torna ad essere soli soletti nella sperduta Scandinavia.
I pochi giorni passati in Italia mi hanno dato tanti spunti, sia in positivo che in negativo.
Passare delle ore così liete come ho fatto con la mia famiglia e le mie tante compagnie, qui è impossibile.
Il rovescio della medaglia sono i milioni di dubbi su un futuro che mi pare sempre più grigio e cupo, una volta tornato a casa.
L'ultima frase è la più banale che abbia mai scritto nella mia esistenza, porca puttana.

venerdì 10 aprile 2009

That's amore

Del rientro in Italia mi è piaciuto

1) Mia nonna che ci ha messo 10 secondi per capire che quello in casa non era mio fratello, ma io
2) Il caldo dell'aria, mai così tiepida in Svezia
3) La torta di riso
4) Il caffè bevuto al bar
5) Le seimila domande dei conoscenti e le seimila che ancora mi faranno
6) Il mio letto
7) Il micio che a tre mesi di distanza mi annusa e si ricorda di me
8) Il bidè
9) Mia mamma che dice "Basta che poi torni in Svezia)
10) Poter dire alla padrona del bar che non ho voglia di lavorare durante le vacanze

Cosa mi ha fatto girare le palline

1) Il traffico della tangenziale est
2) La coda all'ufficio postale
3) L'odore di smog
4) La gente che mi supera mentre sono in coda per pagare
5) La voce del berlusca irradiata dai telegiornali
6) Non sentire la voce meccanica che mi annuncia la fermata di "Almedaaal"
7) Il telefonino che non prende mai
8) Quelli che come prima domanda mi chiedono se fa freddo (lasciatela alla fine, tanto lo sapete che fa freddo)

domenica 5 aprile 2009

Mi piace Goteborgheggiare


Dopo l'ultimo intervento sembra che l'effetto sia cambiato. Ora amo essere un Erasmus, mi piace uscire con i miei amici italiani, parlare di calcio con i turchi e mangiare una pizza coi tedeschi. Il fatto è che devi trovare quelli giusti. O che sembrano quelli giusti.
Mi piacerebbe anche essere un goteborska. Di quelli che tifano IFK e passano le giornate intere a Vasaparken (cosa che peraltro faccio già). Mi piace il sole di questa città, mi piace il fatto che abbiano piantato viole ovunque, mi piace quando la gente si siede sulla riva del Gota Kanal al sabato pomeriggio.
Mi piace lavorare in radio e sparare le peggio stronzate in svedese. Mi piace far sapere che per loro la merenda è la nostra passera (intesa come organo riproduttivo femminile) e la loro t-shirt è la nostra prostituta.
Mi piace lei che sbuca all'angolo della strada e mi aiuta ogni volta che ho bisogno. E mi piace talmente tanto che mi dimentico l'inglese mentre le parlo.
Mi piace il fatto di poter tornare in Italia per qualche giorno ed abbracciare un pò tutti quanti, mangiare i miei piatti preferiti e raccontare meglio le mie avventure e disavventure in questo posto così strano.