lunedì 24 gennaio 2011

Tutti quanti odiano Arthur Fonzarelli

Ogni volta che apro quella porta (quale porta? si quella. Ci rispedisce indietro di tipo sei-sette anni, ci fa regredire a quello stato pre-sarcasmo, pre-cattiveria. Quando eravamo buoni!) sento una puzza terrificante. C'è il cadavere del me stesso che ho sepolto, però il problema è che lui è uno zombie. In tutti questi anni è stato in cantina a sparaflesciarsi gli occhi con un vecchissimo pc Olivetti giocando a Lemmings. Dopo sette anni di Lemmings è uscito fuori. Puzzava come un maiale.
L'ho chiuso lì dentro perchè è successa una cosa come nel video di Buddy Holly degli Weezer. Eravamo lì che (idealmente) ci suonavamo le nostre canzoncine da Alfred, tutti ci applaudivano. Le fighe erano in visibilio e ci tiravano il seno sul palco. Però poi è arrivato Fonzie. Fonzie ha veramente la faccia da culo, lo picchierebbe perfino sua madre.
Ha fatto due capriole attirando l'attenzione su di sè ed è andato con due delle fighe di prima, dopo aver ripreso il seno sul palco.
Al che ho capito che non funzionava. L'ho sbattuto dentro una cantina e ci è rimasto per un bel pò. Un giorno avevo bisogno di un pò di legna, ho aperto la cantina e lo stronzo è scappato. Adesso vi sto scrivendo dall'Olivetti, tiratemi fuori. Lui non sa stare al mondo ed io non so giocare a Lemmings

giovedì 20 gennaio 2011

Un millione e mezzo di minuti

Praticamente è successo questo: ero lì che aspettavo l'autobus e son passati tre anni. Di fila, velocissimi. Non ho fatto in tempo ad accorgermene.
Ho firmato un foglio, ho trovato un lavoro che poi ho perso, ho suonato, sono salito su qualche aereo. E son passati tre anni. Pazzesco.
Tutto perchè un piccolo particolare della vita, se stiamo a ben guardare si trattava di una cosa da niente rispetto a molte altre, era andato storto. Ho preso quel foglio, ho fatto una firma. E poi tre anni, come se fosse mezz'ora. Come quando stai passando un bel pomeriggio e ti sembra sia andato via troppo in fretta. Bene, qua si parla di tre anni.
Ho ancora adesso in mente il momento preciso in cui tutto ha cominciato ad andare più veloce del solito, come quando ti sei registrato qualcosa alla televisione e vuoi saltare la pubblicità. Il problema è che qui abbiamo applicato il "time lapse" a un periodo troppo lungo, di pubblicità non ce n'era. Forse nella fretta ho perso un passaggio fondamentale e ora sono disorientato come un daltonico che gioca a Memory.
Vuoi che ho perso il telecomando, vuoi che la pubblicità era troppo corta. Merda...

lunedì 10 gennaio 2011

Del perchè non riesco a dichiararmi ad Anna Billò

Un giorno stavo guardando la televisione. C'era una conferenza stampa di Mourinho, che da quando è andato in Spagna mi manca tantissimo. Poi il collegamento torna in studio e capisco che è una cosa registrata. Parla Anna Billò, quella che seguiva il Genoa da bordo campo qualche anno fa.
E' bellissima, ed è pure giovane. Lavora bene, sa moltissime cose, sarebbe fantastico uscire con una ragazza che non solo sa cos'è il fuorigioco, ma ti spiega le dinamiche dello spogliatoio del Real Madrid. Pendo letteralmente dalle sue labbra. Dopo un pò decido di cambiare canale, guardo il telecomando di Sky e provo a schiacciare il tasto giallo.
"Enrico!". Mi giro, non c'è nessuno. Sono solo in casa.
Guardo la tv. Anna Billò mi punta. "Che maglietta orribile che hai". E' una canottiera Anna, ce l'ho su da cinque giorni.
"Come mai a quest'ora stai guardando uno speciale sul calcio spagnolo? Non hai niente da fare?"
Sono disoccupato dall'altra sera, comunque scusa, ma come funziona questa cosa? Perchè mi stai parlando?
"E' una nuova offerta di Sky. Puoi parlare con l'oggetto dei tuoi desideri a 15 Euro al mese".
Fantastico, veramente bello. (Devo avere gli occhi a cuore mentre dico tutto ciò). Ma siamo solo io e te giusto?
"No a dire il vero stanno assistendo milioni di persone, c'è qualcosa che vorresti dirmi in particolare?"
Mah, si. Cioè, volevo chiederti, visto che lo conosci così bene, se Leonardo non è preoccupato per il fatto di essere andato all'Inter dopo una vita in rossonero.
"No". A posto così.
Cinque minuti dopo passano i gol di Racing Santander-Malaga. Piango di fronte alla televisione.
Ti amo Anna.

domenica 2 gennaio 2011

L'uomo del decennio

Come gran parte dei componenti della mia generazione sono entrato nel terzo decennio, il che equivale a tirare un pò le somme dei dieci anni appena trascorsi e che hanno determinato un pò le tappe fondamentali di un giovane uomo, fra cui il primo bacio, la patente, il diploma, la laurea, la prima denuncia. No scherzo, la mia fedina penale è immacolata.
Il decennio era iniziato con il mio primo bacio, circa tre ore dopo la mezzanotte di quel 31 dicembre di dieci anni fa. Non poteva iniziare meglio, vero, ma i restanti appuntamenti che condizionano la vita adolescenziale li ho rimandati al secondo lustro, ultima in termini cronologici la patente che il sottoscritto ha conseguito il 16 luglio 2010. E da quel giorno è guizzato in qualsiasi angolo del nord Italia.
Il decennio ce l'ha messa veramente tutta per farmi trovare a mio agio, spingendomi tra le braccia belle ragazze che non sono riuscito a trattenere, grandi occasioni che non sono stato capace di sfruttare, belle esperienze di vita che non ho colto. Per cui non me la posso prendere col decennio, che alla fine si è impegnato. Solo che si è impegnato con la persona sbagliata, che non aveva voglia di impegnarsi. O meglio, aveva voglia, ma aveva anche tanta paura.
Inutile promettere di impegnarsi di più nel decennio che viene, se hai vissuto 20 anni con la paura addosso (paura di che? di essere preso per il culo, di essere frainteso, di scoprirsi, di mostrare lati impensabili) non si può dire "Adesso vivrò con meno paura del decennio scorso" solo perchè è cambiata una data. Quindi a culo tutti i buoni propositi.
Comunque grazie, secondo decennio. Ti do un 6 perchè ti sei impegnato, anche se con la persona sbagliata.