sabato 21 agosto 2010

Attenzione, post non commestibile

Una parola molto bella della lingua inglese è "disease". Può voler dire malattia, ma in realtà è correlabile ad ogni tipo di dipendenza fisica o psicologica.

Bene, io ho una dipendenza, un "disease", che mi porta a mangiare cose che in genere non sono commestibili. Cioè, è una roba che avevo da piccolo e mi sono trascinato forse fino all'adolescenza. Ha lasciato qualche strascico, ma niente di irreparabile

Mia nonna aveva un bel tavolino di legno in salotto. Mi ci sedevo vicino e iniziavo a sgranocchiarlo forte. Dopo un pò di anni diversi centimetri di quel tavolino erano passati per il mio stomaco e di lì attraverso altri meravigliosi luoghi inesplorati.

Tradizionali le caccole del naso in età pre-scolare, così come la colla e i gessetti una volta iniziato il travaglio delle elementari.

Molto meno convenzionale invece un particolare tipo di scotch rivestito in lana di vetro. Mangiavo quella lanuggine e me la facevo passare tra i denti, dava una sensazione stranissima. A essere onesti, l'ho fatto anche di recente per riprovare quel nostalgico tormento.

Fu terribile quando mia mamma scoprì che mangiavo la cenere delle sigarette. Deliziosa, una prelibatezza. C'è chi inizia a fumare e chi mangia la cenere. Io appartenevo alla seconda categoria.

Poi fu la volta della Citrosodina. Nemmeno sciolta nell'acqua, ma secca. La mannite mi ha fatto passare delle liete ore sul water, ma per la dolcezza che aveva, ne è sempre valsa la pena.

L'ultimo grosso "disease" è forse quello che mi da più filo da torcere. Da anni ormai le mie nonne e mia mamma bevono il caffè non zuccherato, ma con il dolcificante. Quello che rilascia un confettino per volta. Io quei confettini me li mangio ancora adesso come i pop-corn al cinema. Una volta ne ho comprato una scatoletta solo per mangiarmela per intero. Il mio intestino ancora adesso ringrazia.

Non sarebbe nemmeno tanto grave, peccato che io storicamente non abbia mai mangiato un piatto di verdura non passata, nè tantomeno pesce

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