venerdì 27 agosto 2010

Secessionismo locale

Da anni il mio rapporto con il capoluogo di provincia è abbastanza travagliato. Una specie di relazione odio/amore in cui giuro che non tornerò mai più, ma il giorno dopo sono di nuovo lì che cerco un parcheggio, ovviamente a pagamento perchè nel mio capoluogo di provincia non esistono parcheggi gratis a meno di 2 km dal centro.

La dice lunga il fatto che la squadra del capoluogo, che pure mi sta simpatica, ha la maglia grigia. Chissà di cosa sto parlando...

Città brutta. Squadrata, caldissima d'estate e spenta come un cimitero d'inverno. Architettonicamente è l'emblema di cosa sarebbe stata l'Italia se i fascisti fossero rimasti al potere. Un inno alla prospettiva geometrica. Quando uscite e prendete la statale che vi riporta a casa, avrete per circa un quarto d'ora l'impressione di essere stati in un'altra dimensione.

Le mie prime frequentazioni nel capoluogo sono legate alla tenera età. Giocavo in una sfortunata compagine di provincia che subiva vagonate di gol ad ogni campionato. Andare a giocare lì, significava prenderle di santa ragione. Tranne una volta che abbiamo vinto 6-1 ed ho pure fatto gol.

Crescendo, acquisivo mano a mano la consapevolezza che avrei dovuto studiare lì, sebbene sia un polo universitario decentrato e a mio avviso privo di particolari stimoli di carriera. Talmente privo di stimoli che ho preferito viaggiare per 80 chilometri in più ogni giorno piuttosto che dover andare lì.

Un giorno una morosa mi ha lasciato mentre lei era nel capoluogo. Un'altra volta sono stato mollato via sms mentre ero lì. Una volta sono andato allo stadio e ho iniziato una colluttazione verbale con una poliziotta, interrotta solo da una carica degli ultras del Genoa. Quasi arrestato.

L'altro ieri ero con un mio amico fidato ed ho preso una multa in parcheggio. Ieri mi sono perso e ho vagato per ore fra i campi. Quando sono uscito c'era un cartello con scritto Владивосток.

Aggiungi una sorta di retaggio culturale che lega il mio paesello ad una provincia molto più vicina ed attraente, un pò per ragioni dialettali, un pò per la vicinanza col mare.

In giro dicono che noi di questa zona siamo un misto fra piemontesi e liguri. In effetti non hanno tutti i torti: di entrambi i popoli, abbiamo preso i difetti peggiori.

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