venerdì 6 agosto 2010

Le mie valigie

Il supermarket in cui mi sono perso ha due settori che parlano lingue diverse, connessi da una insenatura attraverso la quale può passare solo una persona.

Quell'insenatura stranamente ha pure la mia sagoma.
L'area italiana del mio supermercato l'ho visitata praticamente tutta, c'è del buon cibo e della buona musica, gli inservienti sono cordiali, alcuni troppo invadenti e continuano a chiedersi perchè io stia girando in tondo come un idiota.

Conosco gli angoli del settore italiano e se ho bisogno di andare a prendere qualcosa o incontrare qualcuno so di preciso dove correre.

Tutto questo però da 23 lunghi anni, meno qualche mese. La cosa inizia a essere stancante.
Una volta sono passato attraverso quella piccola insenatura con la sagoma di me mentre porto due valigie enormi.

Non capivo nulla, il riscaldamento era a zero, la prima persona che ho incontrato mi ha trattato male. Poi però ho visto tanti che si erano persi come me e che portavano due grosse valigie.

Ci siamo uniti e visto che l'unione fa la forza, abbiamo apprezzato quel reparto scandinavo arredato rigorosamente Ikea. Il cibo ce lo siamo dovuti portare da casa, è vero, ma la gente mi è sembrata subito molto disponibile, forse un pò distaccata, ma non è necessariamente un male.

In quel supermercato francamente ho notato che le cose erano più alla nostra portata (nostra in qualità di uomini portatori di valigie), non siamo riusciti a visitarlo tutto perchè dopo un pò mi è venuta nostalgia di casa e sono ripassato attraverso la mia sagoma.

Adesso però voglio di nuovo saltare di la. Devo allenarmi perchè sono un pò ingrassato e non so se ci passo. E poi il reparto dove vendono penne stilografiche e bassi elettrici mi piace davvero tanto.

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