domenica 14 novembre 2010

La formula chimica del diventare grande

Ho realizzato di essere diventato grande alle 17:10 del 14 novembre 2010. Ero sulla strada che porta da Valenza ad Alessandria. Fino a pochi mesi prima, non avrei avuto motivo di trovarmi lì. Perchè a Valenza ci sono stato due volte nel resto della mia vita e perchè se ci andavo prendevo il treno. E invece ero seduto su una Seicento con un'ammaccatura vicino al fanale destro (giuro che non l'ho provocata io, c'era già da prima), venivo a casa dopo aver visto Valenzana-Sacilese 0-0 di Serie C2.

Ho fatto un piccolo resoconto delle cose che mi sono capitate negli ultimi mesi, realizzando, di colpo, sotto la pioggia e con la terza marcia che non funziona tanto bene, che ho passato alcune fasi della vita che generalmente capitano una sola volta.

Mi sono laureato (ci sono persone a cui capita più volte, e comunque questa per me è stata la prima, probabilmente l'ultima), ho preso la patente (anche qui, c'è gente che la prende due volte perchè alza troppo il gomito e rischia di stirare gente come me, che ha appena realizzato di essere diventata grande) (a proposito, si ho preso la patente tardissimo, ma sono felice di questo: non avrei potuto esprimere questo concetto a 18 anni), posso finalmente dire di essermi buttato in quella che io adoro chiamare "una serie di relazioni autopunitive", lavoro come semi free-lance. Ho fatto anche un'altra cosa, ma per scaramanzia lo dirò solo se e quando andrà in porto (no, nulla di osè). Tutto questo come se fosse naturale. Voi direte, si, è naturalissimo prendere la patente. Vero, nessuna obiezione, ma io un anno fa non sapevo nemmeno come si accendesse una macchina, invece ho provato, riprovato (e, purtroppo, speso) fino a che quel cazzo di motore non si è acceso. E lo è rimasto quando ho scalato.

1 commento:

  1. massimo riserbo con una ottima dose di scaramanzia!

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