martedì 5 ottobre 2010

Capire che non sei più un adolescente quando togli gli Sham 69 dalla playlist

Questa sera sono riuscito a fare una cosa che non credevo più possibile. Da quasi due anni mi ero ormai rassegnato a non poter più rinnovare la playlist del mio lettore Mp3, che siccome sono molto povero è il mio telefonino Nokia N70. Il motivo erano i miei driver e una porta USB poco reattiva alle buone parole. Sono passato col prenderla per sfinimento.
Ci sono riuscito, così come sono riuscito a scaricare quasi 60 canzoni contemporaneamente. Il computer, nonostante ben quattro anni di onorato servizio, mi ha stupito di nuovo e l'ho abbracciato come si fa con un compagno di squadra dopo il gol.
Nei due anni intercorsi fra quella playlist e quella attuale c'è la Svezia, una serie di relazioni decisamente autopunitive, qualche concerto qua e là, cinque o sei lavori diversi, una laurea e sicuramente tante altre cose che adesso non riesco a pensare perchè sono stanco.
E' così che mi sono accorto che dopo due anni gli Sham 69 non mi piacciono più, che i Creedence e i Pink Floyd quando passano sul lettore li mando avanti (non è che non mi piacciono, ma li ascolto da quando ho 16 anni...capirete bene anche voi), che i Clash invece mi prendono ancora bene. Adesso c'è più roba italiana, un pò di new-wave e anche qualcosina di elettronico, ma molto raffinato. Su tutti gli Offlaga Disco Pax (che ho conosciuto e apprezzato definitivamente in Svezia, quando ormai credevo di essermi giocato le mie possibilità musicali in formato digitale) ai quali ho dedicato la mia tesi di laurea.
Ho tolto di mezzo, insomma, molto materiale adolescenziale e post. Via quasi tutti i pezzi dei Blink nonostante li abbia visti poche settimane fa dal vivo, ho aggiunto qualcosa dei Radiohead. Poche voci femminili, credo giusto i Cranberries, Janis Joplin e i Jefferson Airplane.
Forse sto raggiungendo l'età in cui si manda definitivamente in pensione il quindicenne rockettaro chiuso al mondo come un cardinale del XIX secolo e forse anche il ventenne punk finto disadattato. Non sono mai stato indie (anche se li, e soprattutto le, ho frequentati/e), ma ho un debole per i Baustelle. Ero, forse, più simpatico e meno musone, ma per quello forse sono ancora in tempo.

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